Carnevale

Care amiche,

fino all’anno scorso la mascherina era sinonimo di carnevale, di vestiti allegri e colorati indossati dai nostri bambini. Poi abbiamo conosciuto altri tipi di mascherine, ma oggi vorrei tornare, almeno con il pensiero, ai momenti più lieti in cui i nostri piccoli sfilavano per paesi e città, abbigliati di tutto punto e giocavano con coriandoli e stelle filanti.

L’origine delle maschere, nel mondo occidentale, sembra che risalga ad alcuni riti dell’antica Grecia, poi ripresi in epoca romana, in cui schiavi e padroni si vestivano allo stesso modo, nascosti appunto da maschere.
Il povero si sentiva ricco e arrivava, persino, a deridere il proprio padrone.
Più o meno la stessa cosa avveniva nel Medioevo al carnevale di Venezia quando i rappresentanti del popolo, opportunamente celati dai mascheramenti, potevano permettersi di insultare il doge.
Poi la Commedia dell’arte ci ha regalato le maschere più celebri: Arlecchino, Colombina, Pulcinella e altre ancora, arrivate fino ai giorni nostri.

Quest’anno non ci saranno né feste in maschera né sfilate di carri allegorici né celebrazioni che riportano a tradizioni antiche.
Nel limite del possibile non neghiamo ai nostri bambini qualche momento di gioia. Aiutiamoli ad indossare i loro abiti fantasiosi, accompagniamoli a passeggio per farli (giustamente) pavoneggiare e regaliamoci una pioggia di coriandoli e di stelle filanti come un segno benaugurate per il futuro.

Buon Carnevale a tutti!