Care amiche,
quanti raggi UV ci hanno raggiunto quest’estate? Tanti, anche se siamo rimaste in città, camminando per strada o in un parco. Adesso la pelle ne risente e chiede un extra di nutrimento e idratazione: segno inequivocabile, una forte secchezza.

Prima protezione, adesso nutrimento

Se in piena estate la prevenzione passa attraverso le creme solari ad alta protezione, necessarie per impedire lesioni alle fibre più profonde, cioè al derma, in autunno la cura della pelle deve prevedere l’impiego di prodotti ad alto assorbimento di sostanze nutrienti e idratanti.

  • D’altra parte, un’epidermide impoverita si fa sentire e vedere: innanzitutto prude, poi si mostra ispessita, maggiormente rugosa, anche se si tratta di microfessure, con i capillari visibili e il brutto “lascito” delle macchie scure.

I grassi che le piacciono

Per restituire alla pelle la giusta quota di acqua, vitamine e minerali è innanzitutto indispensabile mangiare tanta verdura e un po’ di frutta, e bere almeno un litro di acqua al giorno, perché così si idratano tutti i tessuti.

  • Poi, si deve pensare a una metodologia di tipo topico, cioè locale, applicando sostanze molto grasse, perché la pelle è un organo che vuole mangiare e vuole bere, sennò soffre e diventa opaca.
    • Ecco la ricetta che consiglio quando c’è bisogno di un forte nutrimento: 125 g di burro o strutto da spalmare su tutto il corpo e da tenere in posa per 15-20 minuti con un costume vecchio. Dopodiché sotto la doccia ci laviamo con il solito detergente, perché la pelle si “beve” quello che le serve in pochi minuti e il resto si può eliminare. Si può procedere allo stesso modo anche sul viso, se la cute non è troppo grassa.
  • Una volta asciutta, l’epidermide sarà lucida, setosa, idratata e nutrita con il colore ravvivato, perché i grassi animali sono affini alla pelle, quindi il processo di assimilazione delle sostanze nutrienti le è facile e immediato.