Pavimento pelvico

Care amiche,

le patologie da disfunzione del pavimento pelvico, ovvero di quel gruppo di muscoli e legamenti che chiudono la cavità addominale, sono tipicamente femminili.
Gravidanza, cambiamenti ormonali dovuti alla menopausa, sovrappeso e interventi chirurgici possono provocare fastidiosi episodi di incontinenza. Non privi di colpe sono la stipsi cronica l’eccesso di caffeina e di sigarette, la vita sedentaria ma anche un’attività sportiva intensa.

È importante non aspettare i secondi “anta” per correre ai ripari ma è consigliabile effettuare, prima della comparsa di qualche sintomo sospetto, una visita specialistica da un urologo o chiedere un parere al proprio ginecologo per valutare le condizioni dei muscoli perineali e verificare la presenza di eventuali segnali di ipotonicità.
È necessario, inoltre, adottare abitudini e stili di vita che mantengano tonica la muscolatura di questa parte del corpo.  Prima di effettuare uno sforzo, come sollevare un peso, e, se si riesce, prima di tossire e di starnutire sarebbe bene contrarre la muscolatura perineale in modo del tutto volontario.

Vi sono, inoltre, specifici esercizi di pilates e posizioni di yoga che favoriscono il regolare mantenimento del pavimento pelvico. In questo periodo di chiusura delle palestre potete esercitarvi a casa ma se non siete pratiche di queste discipline potete eseguire alcuni semplici esercizi che sicuramente conoscerete.
Provate a mettervi in posizione di ponte, sdraiate a terra con le ginocchia piegate e i piedi ben appoggiati sul pavimento. Sollevate i fianchi e mantenete la posizione per una decina di secondi. Dopodiché scendete dolcemente rilassando la zona pelvica.

Un altro esercizio è quello della farfalla. Dopo esservi sedute a terra, avvicinate le piante dei piedi, appoggiate le mani sulle caviglie e cominciate a “sfarfallare” spingendo le ginocchia verso il pavimento e contraendo la parte bassa dei glutei.
Ancora più efficace è la farfalla “squeeze”. Mettete un cuscino tra le ginocchia e mentre “sfarfallate” cercate di stringerlo più che potete.